mercoledì 22 ottobre 2014

Xilitolo: tutto quello che devi sapere



Se dovessimo stilare una lista dei peggiori ingredienti delle diete moderne, lo zucchero aggiunto sarebbe senza dubbio in cima alla lista.
Per questo motivo sempre più persone si sono buttate sulle alternative naturali, come lo xilitolo.
Lo xilitolo assomiglia allo zucchero per aspetto e sapore, ma contiene meno calorie e non alza il livello di zuccheri nel sangue.
Diversi studi suggeriscono che migliora la salute dei denti e ha anche tanti altri benefici.
In questo articolo troverai una panoramica dei benefici dello xilitolo e dei suoi effetti sulla salute.

Che cos'è lo xilitolo e da cosa è composto?

Lo xilitolo è una sostanza classificata come polialcool, o zucchero derivato dall’alcool.
I polialcoli sono degli ibridi di molecole di zucchero e di alcool. La loro struttura così fatta da loro la capacità di stimolare i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua.
Lo xilitolo si trova in piccole quantità in molti frutti e verdure ed è considerato una sostanza naturale. Anche il nostro corpo ne produce naturalmente una piccola quantità attraverso il normale metabolismo.
E’ uno degli ingredienti presenti in alcune gomme da masticare senza zucchero, caramelle, mentine, alimenti per diabetici e prodotti per l’igiene orale.
Lo xilitolo ha un tasso di dolcezza simile a quello dello zucchero, ma contiene il 40% in meno di calorie:
• Zucchero da tavola: 4 calorie per grammo
• Xilitolo: 2,4 calorie per grammo
Ha l’aspetto di una polvere bianca e cristallina.
Ovviamente è un dolcificante “raffinato”, nel senso che non contiene alcuna vitamina, minerale o proteina. In questo senso è quindi una caloria vuota.

Lo xilitolo si estrae da alberi come le betulle, ma può anche essere sintetizzato attraverso procedimenti industriali che trasformano una fibra vegetale chiamata xylan in xilitolo.
Anche se i polialcoli sono tecnicamente dei carboidrati, la maggior parte di questi non innalza il livello di zuccheri nel sangue e quindi non contano come carboidrati e fanno parte della categoria dei dolcificanti low-carb.

Lo xilitolo ha un indice glicemico molto basso e non innalza gli zuccheri nel sangue o l’insulina

Uno degli effetti negativi degli zuccheri aggiunti (e dello sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio) è che possono alzare i livelli di zuccheri nel sangue e di insulina.
A causa dell’elevata quantità di fruttosio, possono anche provocare insulino resistenza e ogni sorta di problema metabolico quando sono consumati in eccesso.
Bene, lo xilitolo contiene zero fruttosio e ha effetti trascurabili su zucchero nel sangue e insulina.
Inoltre, nessuno degli effetti negativi dello zucchero bianco si applica allo xilitolo.
L’indice glicemico (la misura di quanto velocemente un alimento innalza il livello di zuccheri nel sangue) è solo 7, a differenza dello zucchero bianco, che ha indice glicemico pari a 60-70.
Può anche essere considerato un dolcificante “amico” di chi vuole perdere peso, perchè contiene il 40% in meno di calorie dello zucchero.
Per le persone con diabete, prediabete, obesità o altri disturbi metabolici, lo xilitolo è un’eccellente

sabato 18 ottobre 2014

Dieta, colesterolo e proteine spiegati in parole semplici



Poche cose nel campo della nutrizione sono controverse come colesterolo e rischi di infarto. Ed entrambi sono collegati al modo in cui mangiamo.
C’è una mole immensa di ricerche su questo argomento, ma molte di queste ricerche sono inquinate da scopi commerciali, quindi sono poco attendibili.
In più, un’alta percentuale di professionisti della salute sembra basare le sue raccomandazioni su conoscenze ormai datate.

L’Aterosclerosi è ciò che causa l’infarto

Il cuore è un muscolo che funziona come una batteria, generando la forza che spinge il sangue attraverso il nostro sistema vascolare.
Il cuore richiede un costante afflusso di ossigeno e carburante e ha un suo personale rifornimento di sangue: le arterie coronarie, che lo circondano.
L’aterosclerosi è il termine scientifico usato per indicare la principale causa dei problemi cardiaci, e cioè la formazione di placche all’interno delle arterie, che le ispessiscono e ostruiscono.
Queste placche diventano sempre più larghe con il tempo, riempiendosi di colesterolo, cellule infiammatorie e ogni sorta di tessuti danneggiati.
Quando questo processo va avanti per anni e anni, la placca si può rompere. E quando accade, il sangue nelle arterie si raggruma.
Questo grumo di sangue può impedire e bloccare il flusso di sangue nelle arterie, parzialmente o completamente, cosa che priva il cuore di ossigeno.
A meno che il grumo non si dissolva o non sia rimosso velocemente (attraverso la chirurgia d’urgenza) una parte del muscolo cardiaco muore e non si riprenderà mai completamente. Questo è chiamato infarto e, quando è a uno stadio pericoloso, può portare alla morte.
L’infarto è oggi la principale causa di morte, ed è stato così nel secolo scorso. Per questo non bisogna sottovalutare l’importanza della prevenzione.
Uno dei fattori chiave nell’infarto è uno sterolo (principalmente colesterolo) che si trova

domenica 31 agosto 2014

L'olio migliore per cucinare

L’olio extravergine d’oliva è il grasso buono per eccellenza… ricco di acidi grassi benefici e potenti antiossidanti.
E’ anche stato un pilastro dell’alimentazione per alcune delle popolazioni più in salute del mondo.
Molte persone credono che non sia adatto alla cottura per via del contenuto di grassi insaturi.
In realtà l’olio d’oliva è una scelta eccellente per cucinare, anche ad alte temperature, e in questo articolo scoprirai perché…
Bottle Of Olive Oil With Olives Stock Photo

Perché è importante la stabilità dell’olio da cottura?

Quando grassi e oli sono esposti ad alte temperature, possono danneggiarsi.
Questo è vero soprattutto per gli oli con alto contenuto di grassi polinsaturi, inclusi oli vegetali come olio di semi di soia e di cartamo.
Quando sono scaldati ad alte temperature, infatti, possono dare origine a composti molto dannosi… inclusi perossidi lipidici e aldeidi, che possono contribuire al cancro.
Quando cucini con questi oli, alcuni dei composti cancerogeni vaporizzano e possono causare cancro ai polmoni quando vengono inalati. Tieni presente quindi che possono far male anche solo se li tieni in cucina.
Se vuoi ridurre la tua esposizione ai composti dannosi e cancerogeni (che è sempre una buona idea), è essenziale che cucini solo con grassi stabili ad alte temperature.
Ci sono due proprietà dell’olio da cottura da considerare:
  • Punto di fumo: La temperatura alla quale i grassi vengono decomposti e diventano fumo.
  • Stabilità ossidativa: Quanto sono resistenti i grassi a reagire con l’ossigeno.
Come spiegherò dopo, l’olio d’oliva fa del suo meglio in entrambi i sensi.

L’olio d’oliva è ricco di grassi monoinsaturi, che resistono alle alte temperature

Ogni molecola di grassi (trigliceridi) ha una molecola di glicerolo legata a 3 molecole di acidi grassi.
Tutte le molecole di glicerolo sono uguali… ma ci sono centinaia di diversi acidi grassi e gli effetti cambiano a seconda dell’acido grasso legato.
Gli acidi grassi possono essere saturi, monoinsaturi o polinsaturi.
Gli acidi grassi saturi non hanno doppi legami, i monoinsaturi ne hanno uno e i polinsaturi hanno diversi doppi legami.
Ecco ora la parte importante: i doppi legami sono instabili quando

giovedì 21 agosto 2014

A differenza di quello che ci dicono i dietologi, dovremmo mangiare più grassi




“Mi sbagliavo: dovremmo mangiare più grassi.”
Queste sono le parole del dott. Michael Mosley, autore del best seller "The Fast Diet".
"Latte, formaggi, burro, panna – tutti i grassi saturi – fanno male. O meglio, così credevo quando ero studente di medicina appena 30 anni fa.
In quel periodo ero così certo di questa cosa da convincere i miei amici e la mia famiglia a eliminare i grassi, per il timore che potessero ostruire le arterie e farli ingrassare.
Di recente ho dovuto ricredermi e ora è arrivato il momento di chiedere scusa per tutti i consigli sbagliati che ho dato sui grassi.
I nuovi studi non solo hanno fallito nel cercare un collegamento tra grassi saturi e malattie cardiache, ma hanno anche sfatato antiche credenze sbagliate anti-grassi.
Oggi abbiamo prove lampanti che la dieta a basso contenuto di grassi non funziona e che mangiare il giusto tipo di grassi non solo fa bene al tuo cuore, ma può anche aiutare a perdere peso.

La nostra confusione su questo argomento risale a un articolo di uno scienziato americano del 1953, chiamato Ancel Keys. Questo articolo riguardava il problema, sempre più diffuso, dell’ostruzione delle arterie.

Keys aveva mostrato nel suo articolo un grafico che metteva a confronto il consumo di grassi e il numero di morti per malattie cardiache negli uomini provenienti da sei Paesi diversi.

giovedì 8 agosto 2013

Autismo causato dai vaccini: il Governo Americano ammette la correlazione

In un comunicato stampa, datato 20 aprile 2011, il governo degli Stati Uniti ammette che i tanto decantati “vaccini sicuri” hanno ucciso e/o reso invalidi 2.699 (duemilaseicentonovantanove) bambini in un periodo di riferimento 1988/2011  – e 101 (centouno) bambini hanno sviluppato, in conseguenza alle vaccinazioni, l’autismo.
I vaccini per i bambini hanno ucciso e/o reso handicappati a vita ben 2.699 (duemilaseicentonovantanove) bambini in America, e il Governo Americano l’ha ammesso nel mese di aprile tramite il report del National Vaccine Injury Compensation Program [attenzione, questo è quello di marzo!] che è parte del Dipartimento della Salute Pubblica e dei Servizi Sociali – HRSA.
Anche se i ricercatori del Dipartimento della Salute Pubblica e dei Servizi Sociali continuano a insistere sul fatto che non esiste alcun legame ufficiale tra autismo e vaccinazioni, è comunque un dato di fatto che 101 (centouno) bambini hanno sviluppato l’autismo dopo la vaccinazione.
83 delle 101 famiglie sono state risarcite segretamente da parte del Governo Americano mentre tutte le altre sono reperibili attraverso i canali della US Court Federal Of Claims, gli Avvocati protagonisti delle sentenze, un articolo della American Academy of Pediatrics e alcune edizioni straordinarie del canale televisivo Fox News.
We have compensated cases in which children exhibited an encephalopathy, or general brain disease. Encephalopathy may be accompanied by a medical progression of an array of symptoms including autistic behavior, autism, or seizures
ovvero
Abbiamo compensato i casi in cui i bambini manifestavano una encefalopatia, o malattia del cervello generale. L’encefalopatia può essere accompagnata da una progressione medica di una serie di sintomi tra cui il comportamento autistico, autismo, o convulsioni
I genitori hanno ricevuto come risarcimento 110 (centodieci) milioni di dollari per i danni subiti dai loro figli a causa dei vaccini.
La notizia si ripropone nel momento in cui il governo giapponese ha fermato il proprio programma vaccinale, dopo che sei bambini sono morti in seguito alla vaccinazione Hib e alla vaccinazione

martedì 25 giugno 2013

La paura della febbre danneggia i nostri figli?



Parliamo di uno dei più diffusi paradigmi nel mondo della salute. Non c’è niente di più profondamente radicato della paura alla base della convinzione che senza vaccinazioni siamo condannati ad essere attaccati da una miriade di malattie mortali. Nell'ombra di questa convinzione, la “paura della febbre” ci obbliga a sopprimere la febbre ogni volta che sorge, assicurando così la nostra prigionia al monopolio della medicina, orientato alla malattia. L’impero medico/farmaceutico ci fustiga con queste tattiche, imprimendo la paura nella psiche collettiva, lo strumento preferito con cui si dominano le masse per farci incamminare lungo il pendio scivoloso verso la distruzione della salute e la dipendenza dal farmaco.

Vaccinazioni e soppressori della febbre, insieme all'uso eccessivo di antibiotici e l’esposizione a contaminanti chimici nell'ambiente  sono alla base del declino della vitalità e della salute dei bambini, che si manifesta su larga scala con la disattivazione della funzione immunitaria e neurologica, e con un’ondata di malattie croniche in molti segmenti della società odierna. I bambini, in particolare, sono stati colpiti duramente in quanto sono i componenti più vulnerabili di questa società. Emergono ora nuove prove sul fatto che i farmaci soppressori della febbre potrebbero essere un altro fattore che contribuisce all'epidemia esplosiva di disturbi dello sviluppo neurologico, come l’autismo.

Come amorevoli genitori, noi vogliamo naturalmente aiutare i nostri figli affinché si sentano meglio quando le febbri, inevitabili influenze, raffreddori e malattie varie sorgono durante l’infanzia. Molti ricorreranno a comuni farmaci da banco per eliminare la febbre e alleviare i sintomi, nella convinzione che questi prodotti siano affidabili, efficaci e sicuri. Ma qual è il vero grado di sicurezza? E quali sono i rischi quando la febbre viene soppressa e i sintomi mascherati? La febbre ha forse una funzione fondamentale nella lotta della malattia che abbiamo perso di vista?

Vi è un’abbondanza di prove scientifiche a sostenere che la febbre porti benefici nella lotta contro infiammazioni virali e batteriche e che abbia un ruolo importante nel

mercoledì 27 febbraio 2013

Tumori Che Guariscono Con La Febbre



Chi lo dice che la febbre fa male? Probabilmente non lo ha mai detto nessuno, ma nella cultura occidentale si "usa" abbassare la febbre. La maggior parte delle persone infatti utilizza antipiretici - farmaci che riducono la temperatura corporea - non appena questa supera i 38° C. 

Ma è giusto sopprimere quella che è una difesa naturale dell’organismo contro gli agenti patogeni?Secondo uno studio del 2006 pubblicato sulla rivista "Nature Immunology", la febbre è in grado di raddoppiare il numero di linfociti T (le cellule che fungono da "scudo" protettivo contro virus e batteri) presenti nei linfonodi. Tutte le sostanze di difesa del nostro organismo sembrano essere in grado di funzionare solo in ambiente caldo. Addirittura, secondo alcuni studi, mentre il nostro sistema immunitario ci sta difendendo attraverso l’ausilio della febbre contro diversi microorganismi, sembra produrre anche fattori antitumorali

«Il meccanismo della febbre è una difesa dell'organismo contro le aggressioni. Le cellule del sistema immunitario vengono stimolate dal calore a produrre citochine, cioè sostanze che

martedì 19 febbraio 2013

La melatonina aiuta a sconfiggere il cancro


Da anni in letteratura scientifica sono disponibili evidenze sull'efficacia antitumorale di melatonina, somatostatina e retinoidi. Ora è disponibile anche un nuovo studio. Pochi magari si ricordano che a proporli come trattamento anticancro fu Luigi Di Bella. Venne delegittimato in maniera grossolana. C’è di che riflettere…

La melatonina aiuta a sconfiggere il cancro

Intanto l’International Journal of Molecular Sciences ha pubblicato uno studio coordinato dal figlio del professor Di Bella, anch'egli medico, sui molteplici meccanismi d’azione antitumorali della melatonina e sulla sua funzione nella prevenzione e nel trattamento dei tumori, delle malattie degenerative e della fisiologia del sangue. E’ stata anche riconosciuta la priorità del prof Luigi Di Bella nella scoperta sperimentale e nell'impiego clinico della melatonina per ciascuna di queste patologie. “E’ stata pubblicata per la prima volta anche la formulazione del prof Di Bella della melatonina in legame di idrogeno con l’adenosina che ne esalta la biodisponibilità e le proprietà antitumorali sia nella prevenzione che nella terapia, oltre che nelle funzioni antidegenerative e di regolazione della fisiologia del sangue e degli scambi emo-tissutali” ha spiegato il dottor Giuseppe Di Bella. “L’oncologia ha un ritardo di oltre 30 anni sull’impiego clinico di queste evidenze scientifiche – ha aggiunto il figlio di Di Bella - Nel 1996 il prof Silvio Garattini, presidente pro tempore della Commissione Unica del Farmaco, si rese promotore di un provvedimento che non solo vietava tassativamente e categoricamente la prescrizione da parte del medico e la vendita nelle farmacie della melatonina, ma rendeva penalmente perseguibile il medico che l’avesse prescritta. Nello stesso periodo la melatonina era liberamente in vendita all'estero e reperibile anche nei supermercati negli Stati Uniti”.


Melatonina Voto medio su 2 recensioni: Buono
Il Metodo Di Bella

domenica 10 febbraio 2013

La sindrome da fatica cronica legata ai metalli pesanti

La sindrome da stanchezza cronica è un disturbo dalle origine ancora oscure, caratterizzato da una stanchezza prolungata e debilitante, e da sintomi multipli  non specifici, quali cefalea, mal di gola ricorrente, dolori muscolari e alle ossa, disturbi del sonno, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e da un malessere generale.


I sintomi per definizione si protraggono per minimo per 6 mesi, ma spesso nella realtà per anni. Dall'Università di Firenze uno studio internazionale ipotizza che la malattia sia la conseguenza dell’esposizione al Cadmio. Il gruppo di ricerca della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze guidato dai Prof. Gulisano e Ruggiero, ha recentemente pubblicato un articolo scientifico sulla prestigiosa rivista Medical Hypotheses dove si ipotizza per la prima volta una relazione tra esposizione al Cadmio e Sindrome da Fatica Cronica (definita anche Encefalomielite Mialgica).

Questa sindrome neurologica invalidante colpisce milioni di persone nel mondo e si calcola che in Italia i malati siano nell'ordine delle centinaia di migliaia anche se purtroppo in molti di loro la malattia non è correttamente diagnosticata. Infatti la diagnosi risulta incerta, lunga e complessa e spesso i malati sono costretti a subire esami diagnostici per mesi e mesi prima di arrivare alla diagnosi. Come per molte malattie neurodegenerative, le cause non sono note e la terapia, spesso soltanto palliativa, ha scarsi risultati.

Il gruppo di ricerca fiorentino, nell'articolo pubblicato, ipotizza per la prima volta un legame tra la malattia ed esposizione al Cadmio. Il Cadmio è un metallo pesante cancerogeno molto diffuso nei paesi industrializzati, che si produce nell'inquinamento urbano, nell'incenerimento dei rifiuti, nell'elettronica da consumo (batterie al Cadmio), nei processi industriali, nell'edilizia e nel fumo di tabacco.
I ricercatori fiorentini, dopo aver dimostrato i danni indotti dal Cadmio sui neuroni umani, hanno messo a punto una tecnica ecografica semplice e priva di rischi che permette di studiare la corteccia cerebrale senza l’uso di radiazioni, in modo da evidenziare fenomeni di infiammazione o di danno cerebrale nei pazienti affetti da Sindrome da Fatica Cronica e nei soggetti esposti al Cadmio. In questa maniera, sarà possibile diagnosticare precocemente i danni neurotossici conseguenti all'esposizione al Cadmio (ad esempio nei fumatori o nelle persone che vivono in prossimità di aree inquinate, di impianti industriali o inceneritori) ed individuare i sintomi della Sindrome da Fatica Cronica in modo da intervenire il prima possibile. Sarà anche possibile monitorare la malattia e la risposta alle diverse terapie in via di sperimentazione nel mondo, con l’auspicio di poter osservare una reversione del danno cerebrale.
Il prestigio internazionale della rivista dove i ricercatori fiorentini hanno pubblicato questo studio all'avanguardia è testimoniato dalla presenza nel comitato editoriale dei Premi Nobel Arvid Carlsson, John Eccles, Frank Macfarlane Burnet e Linus Pauling, e del pioniere della filosofia della scienza, Sir Karl Popper.
L’articolo, con le immagini relative, è reperibile online sul sito della rivista Medical Hypotheses ed è inoltre stato immediatamente inserito nel database della National Library of Medicine (NIH) del Governo degli Stati Uniti d’America.
Per aiutare ad eliminare i metalli pesanti leggi il mio articolo precedente.

Bio-chlorella - 120 g - 240 Tavolette Voto medio su 1 recensioni: Buono
Come Difendersi dai Metalli Pesanti

sabato 9 febbraio 2013

L’Alga Clorella elimina i metalli pesanti


Forse non tutti sanno che i metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio, il piombo e l'alluminio sono diffusi nell'ambiente e nel cibo che mangiamo e che il loro accumulo nell'organismo può causare problemi nervosi, malattie immunitarie e tumori.
Gli effetti dei metalli sono molteplici: possono determinare fenomeni irritativi, intossicazioni acute e croniche, possono avere azione mutagena o cancerogena. Anche gli organi o gli apparati colpiti sono molto diversi: si va dal sangue al rene, al sistema nervoso centrale o periferico, al sistema respiratorio, all'apparato gastrointestinale, all'apparato cardiovascolare ed alla cute.

alga clorella

Ecco perché abbiamo deciso di parlarvi dell’Alga Clorella (Chlorella Pyrodeinosa), una micro alga verde, unicellulare, che vive in acqua dolce. E’ un’alga ricchissima di clorofilla, ne contiene da 10 a 100 volte in più rispetto ai vegetali a foglia verde. La molecola della clorofilla differisce dalla molecola dell’emoglobina per la presenza di un atomo di magnesio al posto dell’atomo di ferro. Ciò fa sì che tale molecola nel nostro organismo possa svolgere efficacemente un’azione disintossicante, favorendo l’eliminazione di

domenica 3 febbraio 2013

Latte vaccino e derivati dichiarati nocivi dalla Russia


Come hanno fatto con il microonde ed altri soggetti, i russi informano davvero la popolazione sui rischi dell'utilizzo di prodotti nocivi. Probabilmente gli scienziati ed i giornalisti sono ancora liberi di comunicare.


Sensazionale dichiarazione sulla principale emittente televisiva russa “Primo canale” del giorno 20 gennaio 2013. Un gruppo d’illustri professori dopo due anni di riflessione decide di informare il popolo russo sulla questione del latte vaccino. 

Le dichiarazioni sono forti ed univoche: “Il latte vaccino e tutti i suoi derivati sono la causa primaria di molte malattie di tipo degenerativo moderno e di molti tumori”.





Latte e Formaggio - Libro Voto medio su 5 recensioni: Da non perdere
Latte e Formaggi Killer

giovedì 31 gennaio 2013

I Danni dello Zucchero e gli Interessi delle Multinazionali

Da anni si legge in molti libri di medicina naturale che lo zucchero è come una droga dolce ma pericolosa per l’organismo. Spesso si crede che per lo zucchero di canna tale verità non sia valida, ma il cosiddetto zucchero di canna molto spesso è lo stesso zucchero bianco colorato con melassa (si salva forse il mascobado e qualche altro zucchero del commercio equo e solidale). In questo articolo ci stiamo ovviamente riferendo allo zucchero raffinato artificialmente dalla canna o dalla barbabietola, e non agli zuccheri presenti all'interno di altri alimenti completi come il fruttosio della frutta o il lattosio del latte). È difficile credere che lo zucchero possa essere dannoso perché tale sostanza è entrata nella nostra dieta in modo tanto profondo che una buona metà dei cibi confezionati che si trovano in commercio né risulta “contaminato


3-zuccheri-400.jpg

L'Assunzione di zucchero raffinato sottrae vitamina C all'organismo come fanno le sigarette, uccide alcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte una ipoglicemia, dall'altra a lungo andare il surplus di lavoro del pancreas può  portare

lunedì 28 gennaio 2013

Le bibite dolci e gassate: rischio di depressione e di problemi cardiaci

Un motivo in più per non bere bibite gassate e zuccherate: il consumo di questo tipo di bevande, in particolare quelle 'diet', è associato ad un aumento del rischio di depressione negli adulti. Per combattere questa patologia dell'umore meglio scegliere il caffè. È questo quello che sostiene uno studio del National Institutes of Health, che sarà presentato durante il 65mo meeting annuale della American Academy of Neurology di San Diego a marzo.




"Le bevande dolcificate, il caffè e il tè sono comunemente consumate nel mondo e hanno conseguenze importanti, sul piano fisico e su quello mentale", ha spiegato Honglei Chen, membro della American Academy of Neurology e principale autore dello studio che ha coinvolto 263.925 volontari tra 50 e 71 anni dal 1995 al 1996. Analizzandoli, i ricercatori hanno valutato

Gli Alimenti che Aiutano a Depurare il Fegato

Il fegato è l'organo principale a cui il nostro organismo deve i processi necessari al metabolismo non soltanto degli alimenti, ma anche di tossine e farmaci. Un'alimentazione ricca di frutta e verdura può contribuire ad alleggerire il lavoro del fegato, in quanto alcuni frutti e ortaggi contengono sostanze in grado di favorire l'attività del fegato e di migliorare i processi di eliminazione delle tossine. Ecco 15 tra gli alimenti più adatti alla depurazione del fegato.

limoni_depurazione_fegato.jpg

1) Aglio
Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. L'aglio presenta inoltre elevati quantitativi di selenio e allicina, due sostanze naturali che contribuiscono alla depurazione del fegato.
2) Pompelmo
Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Un bicchiere di succo di pompelmo appena spremuto contribuisce ad

sabato 19 gennaio 2013

Giochi sporchi per nascondere i danni dei vaccini

Il Dr. Russell Blaylock, un esperto di neurotossicologia e di danni dello sviluppo neurologico, ha pubblicato dei dati impressionanti su quanto vengono nascosti i danni dei vaccini e in particolare i danni neurologici del mercurio contenuto nei vaccini pediatrici (1).



ECCO I FATTI
Ancora lo scorso 7 e 8 giugno 2000, al Simpsonwood Retreat Center di Norcross (Georgia, USA), si è tenuto un meeting che aveva per tema "Scientific Review of Vaccine Safety Datalink Information". Erano stati invitati 51 scienziati e medici, di cui 5 rappresentanti di altrettanti industrie farmaceutiche produttrici di vaccini (Smith Kline Beecham, Merck, Wyeth, North American Vaccine e Aventis Pasteur). Durante la conferenza gli scienziati si erano concentrati sullo studio del materiale emerso dal Vaccine Safety Datalink e in particolare sul lavoro del Dr. Thomas Verstraeten, che allora era un dipendente del National Immunization Program controllato dagli autorevoli Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA).

Verstraeten aveva esaminato i dati del Vaccine Safety Datalink trovando una correlazione significativa tra l’assunzione di thimerosal (mercurio contenuto nei vaccini pediatrici) e diversi disturbi dello sviluppo neurologico pediatrico tra cui i tic, i ritardi e i disturbi del linguaggio e anche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

La notizia di quella riunione (che fu fatta a porte chiuse) fu diffusa grazie ad una lettera che il deputato americano Dr. David Weldon inviò al direttore dei CDC, Dr. Julie L. Gerberding, per sapere come mai Verstraeten aveva pubblicato i suoi risultati sulla rivista Pediatrics solo quattro anni dopo e per di più presentando i dati in modo ambiguo e concludendo affermando quasi il contrario, e cioè che non vi era una correlazione certa tra i disturbi dello sviluppo neurologico e la somministrazione del thimerosal nei neonati (2). Il Dr. Russell Blaylock, che venne a conoscenza della lettera scritta dal deputato americano Weldon, contattò quest’ultimo e, impugnando la Freedom of Information Act con l’aiuto di un legale, si fece consegnare la documentazione.

Non va scordato di sottolineare che nella rivista dove ha pubblicato il suo studio, il Dr. Verstraeten ha dichiarato di lavorare per i CDC, mentre è noto che il ricercatore, poco dopo il meeting a porte chiuse tenutosi nello Stato della Georgia (2000), ha lasciato i CDC ed è andato a lavorare in Belgio per la GlaxoSmithKline, una delle maggiori produttrici di vaccini pediatrici e anche una delle maggiori ditte coinvolte in numerose cause legali per danni da vaccini. Pertanto, quando il lavoro è stato presentato alla rivista Pediatrics per la pubblicazione (2003), Verstraeten era già dipendente della GlaxoSmithKline da alcuni anni, ma questo conflitto di interesse non viene riportato nell'articolo.

Nel meeting avvenuto in Georgia, il Dr. Roger Bernier, direttore associato della ricerca scientifica nel National Immunization Program (CDC), ha ricordato che, alla luce dei numerosi lavori che dimostravano un danno del mercurio vaccinale, era stato chiesto alla FDA di indagare e questo ente governativo a sua volta, invece che promuovere studi adeguati ad hoc, ha chiesto informazioni non a ricercatori indipendenti, ma nientemeno che ai