domenica 8 maggio 2011

Il latte fa male, bevi una corretta alternativa

Ora parliamo di uno dei più controversi e mal compresi soggetti della dieta occidentale.

Gli Orientali e gli Africani hanno per tradizione evitato l'assunzione di latte se non come purgante. Ma nel mondo Occidentale alle persone viene continuamente detto di bere latte nell'intero corso della loro vita.





Se noi osserviamo la natura vediamo che i piccoli vengono nutrititi esclusivamente con il latte materno fino a quando vengono svezzati e da lì in poi si nutrono di altro cibo, non più di latte. La naturale scomparsa dal sistema digestivo umano della lattasi, l'enzima che serve per digerire il latte, al raggiungimento della maturità, prova che gli adulti necessitano del latte per bisogni nutrizionali non più di una tigre o di uno scimpanzé adulti.



Sebbene il latte sia un alimento completo di proteine quando viene consumato appena munto, contiene però dei grassi, il che significa che non si combina facilmente con altri alimenti. Ciò nonostante degli adulti bevono abbondante latte freddo con altri cibi. Il latte si caglia immediatamente appena introdotto nello stomaco, e se dell'altro cibo è presente, il latte così cagliato coagula intorno ad altre particelle di cibo isolandole dall'esposizione ai succhi gastrici, ritardando il processo della digestione sufficiente da indurre un inizio di putrefazione. Quindi la regola principale per il consumo di latte, non pastorizzato, è: "Bevilo da solo o non berlo del tutto".

Oggi il latte viene reso ancor meno digeribile con l'ormai universale pratica della pastorizzazione, che distrugge i suoi naturali enzimi e altera le sue delicate proteine. Il latte non pastorizzato contiene gli enzimi attivi lattasi e lipasi che permettono la sua digeribilità. Dopo il processo di pastorizzazione, devitalizzato dei suoi enzimi attivi, semplicemente non può essere digerito dallo stomaco degli adulti, e anche i bambini piccoli hanno problemi, come evidenziato dalle coliche, eruzioni cutanee, indisposizioni respiratorie, gas intestinali ed altri disturbi comuni ai bambini allevati con il biberon. La mancanza di enzimi e l'alterazione di proteine vitali impediscono l'assimilazione del calcio e di altri minerali.

Negli anni '30, il Dott. Francis M. Pottenger condusse uno studio della durata di 10 anni sui relativi effetti di diete a base di latte pastorizzato e non pastorizzato su 900 gatti. Un gruppo ricevette nient'altro che latte intero appena munto, mentre l'altro fu allevato con latte intero della stessa provenienza ma pastorizzato. Il gruppo del latte non pastorizzato crebbe e rimase in buona salute, attivo e vigile per l'intero corso della vita. Il gruppo allevato a latte pastorizzato presto divenne apatico, confuso ed altamente vulnerabile a un cospicuo numero di disturbi degenerativi normalmente attribuiti all' Uomo, incluso malattie di cuore, disturbi renali, disfunzioni della tiroide, malattie respiratorie, perdita di denti, ossa fragili, infiammazione al fegato, ecc..

Ma ciò che attirò particolarmente l' attenzione del Dott. Pottenger fu quello che successe alla seconda e terza generazione. I primi discendenti del gruppo del latte pastorizzato nacquero tutti con denti ed ossa deboli - un inequivocabile sintomo di calcio-deficienza, che portò alla luce il mancato assorbimento di calcio dal latte pastorizzato. I discendenti del gruppo del latte non pastorizzato rimasero in ottima salute come i loro genitori. Molti dei gattini della terza generazione del gruppo del latte pastorizzato nacquero morti, mentre quelli che sopravvissero erano sterili ed incapaci di riprodursi. L'esperimento terminò a quel punto perché non ci fu una quarta generazione di gatti del gruppo del latte pastorizzato, sebbene il gruppo alimentato con il latte non pastorizzato continuò a riprodursi ed a crescere sano e robusto.

Se questa non è una prova sufficiente degli effetti nocivi del latte pastorizzato, tieni presente che vitelli appena nati e nutriti con il latte preso dalla propria madre e pastorizzato, di solito muoiono entro i primi sei mesi, un fatto che l'industria casearia è restia ad ammettere. A dispetto di scientifiche evidenze a favore del latte crudo, non pastorizzato e contro il latte pastorizzato e a dispetto del fatto che fino alla metà del XX secolo la specie umana cresceva con il latte non pastorizzato, oggi è illegale vendere latte non pastorizzato al consumatore.

La ragione di questo è che l'industria casearia ha maggiori profitti pastorizzando il latte per farlo durare molto di più sugli scaffali, anche se tale latte denaturato non è di alcun beneficio per la specie umana. Inoltre la pastorizzazione rende "innocuo" anche il latte che proviene da mucche malate in stalle non igieniche uccidendo alcuni germi pericolosi (ma non tutti).

E anche questo riduce i costi dell' industria casearia, la salute delle persone non è il primario scopo di tale industria. Ci sono volute solo 3 generazioni per i gatti del Dott. Pottenger per diventare sterili e deboli. Questa è la storia di come generazioni di Americani ed Europei sono state nutrite con il latte pastorizzato. Oggi la sterilità è diventata un grave problema per molte giovani coppie Americane, mentre la carenza di calcio è così diffusa che oltre il 90% dei bambini Americani soffre di carie dentale cronica. Per peggiorare le cose adesso il latte viene omogeneizzato di routine per impedire che la panna si separi dal latte. Questo fa sì che la frammentazione e la polverizzazione delle molecole dei grassi non si separino dal resto del latte. Ma ciò permette anche a questi piccolissimi frammenti di grassi di passare facilmente attraverso i villi intestinali, incrementando la quantità di grassi denaturati e di colesterolo che vengono assorbiti dal corpo. Di fatto si assorbono più grassi dal latte omogeneizzato che dalla panna.

Le donne che sono preoccupate per l'osteoporosi dovrebbero prendere atto dei danni causati dal latte pastorizzato e dai latticini che da esso derivano. Che il latte pastorizzato non apporta sufficiente calcio per prevenire questa condizione è reso chiaramente evidente dal fatto che le donne Americane, che consumano una gran quantità di latticini prodotti con il latte pastorizzato, soffrono della più alta incidenza di osteoporosi al mondo.

Il cavolo crudo, per esempio, apporta molto più calcio assimilabile che qualsiasi latte pastorizzato, yogurt, cottages cheese (ricotta), o qualsiasi altro latticino denaturato. Recenti studi presso il Centro per le Ricerche Umane (HRC) a Grand Folk, Nord Dakota, indicano che un elemento, il Boro, è anche un fattore essenziale per l'assorbimento del calcio dal cibo e il suo utilizzo nella formazione del tessuto osseo. Ancor più degno di nota, il livello di estrogeni nel sangue è più del doppio nelle donne a cui viene fornita una sufficiente quantità di Boro organico, eliminando la necessità di una terapia per il ricollocamento di estrogeni, che è una temporanea soluzione di ripiego contro l'osteoporosi adottata in Occidente. E dove lo troviamo il Boro? Nella frutta fresca e negli ortaggi, specialmente nelle mele, pere, uve varie,noci , mandorle, nei cavoli ed altri ortaggi a foglia, dove troviamo anche il Calcio.

La Natura ha già previsto abbondanti fonti di nutrimenti vitali di cui noi abbiamo bisogno in forma sinergica. L'Uomo insiste nel cuocerli ed elaborarli a morte (In effetti dopo il trattamento i cibi naturali sono "morti" ossia privi di valore nutritivo e anche non digeribili), e poi si chiede perché la sua dieta "non funziona". Le persone adulte dovrebbero seriamente rivedere se inserire il latte nella propria dieta quotidiana, a meno che non riescano ad avere del latte appena munto, che è un alimento eccellente.

Ingozzare i bambini con latte pastorizzato allo scopo di farli crescere "forti e sani" è pura follia, perché non possono assimilarne le sostanze nutritive. In verità uomini, donne, bambini dovrebbero eliminare tutti i latticini pastorizzati dalla loro alimentazione, perché tutti questi prodotti denaturati producono strati collosi di vischiosa fanghiglia che si appiccicano, strato dopo strato, alle pareti degli intestini impedendo l'assorbimento delle sostanze nutritive organiche.

Elimina completamente il latte pastorizzato ed omogeneizzato dalla tua alimentazione. Se puoi ottenere del latte intero non pastorizzato consumalo come un pasto completo, non in combinazione con altri cibi.

Probabilmente tutto quello che sai sul latte è quello che hai sentito dire in qualche programma del tipo "salute & benessere", o in qualche pubblicità in TV con una bella mucca che pascola in un bel prato verde.

Buona fonte di calcio, tante proteine, belle immagini di un fluido bianchissimo che fluisce dolcemente nel bicchiere e un bambino sorridente che si pulisce i baffetti bianchi. La fantasia delle agenzie pubblicitarie ingaggiate dall'industria lattiero-casearia non ha limiti nel creare bellissime e coloratissime favole intorno ai loro prodotti. Anche se non fanno più vedere il contadino che munge la sua mucca, già non crediamo alla scenetta del fattore che porta in città i formaggi con il carretto trainato dal mulo.




Queste favole però ci impediscono di vedere una realtà che invece dovremmo conoscere, fosse solo per il legittimo desiderio di conoscere la verità.

Indipendentemente dal fatto che il latte di mucca va molto bene per i vitelli e non è un alimento adatto all'alimentazione umana e nessun animale raggiunta l'età adulta beve latte, quello che compri al supermercato o in latteria non ha nulla in comune con il latte munto dal contadino.

Il latte di mucca è un fluido malsano, proveniente da animali malati che hanno un'ampia gamma di malattie pericolose, che contiene sostanze che hanno un effetto negativo cumulativo su tutti coloro che lo consumano.

Quasi tutto il latte di mucca ha 59 ormoni attivi, allergeni in gran quantità, grasso e colesterolo. La maggior parte del latte di mucca contiene quantità misurabili di erbicidi, insetticidi e diossina fino a 2.200 volte il livello di sicurezza, fino a 52 potenti antibiotici, sangue, pus, feci, batteri e virus. (Il latte di mucca può avere tracce di qualsiasi cosa che la mucca mangi incluso fuoriuscite radioattive provenienti dagli esperimenti nucleari.) Uno di quei 59 ormoni è un potente ormone della crescita (IGF-1) con fattore di crescita uno. Considerate questo ormone come una cellula di combustibile per qualsiasi cancro. La FDA (Amministrazione Federale degli Alimenti e dei Farmaci) insiste che l'IGF-1 si distrugge nello stomaco. Se fosse vero l'FDA ha dimostrato che l'allattamento non funziona. Questo fattore di crescita fa in modo che il vitello neonato cresca rapidamente, come madre natura intende. Un'altra sostanza chimica presente nel latte è la caseina. È un potente agglomerante, un polimero usato per fare plastiche e colle, ottimo per fare solidi accessori o incollare etichette alle bottiglie di birra

Ottanta delle proteine del latte sono caseina. È anche un allergene, un'istamina che crea molto muco. E' permesso che nel latte siano presenti delle feci che sono una sorgente principale di batteri. Il latte viene di solito pastorizzato più di una volta prima di arrivare sulla vostra tavola, ogni volta per circa 15 minuti a 73° centigradi. Per sterilizzare l'acqua occorre farla bollire a 100° per alcuni minuti. Tieni presente anche che a temperatura ambiente il numero di batteri del latte raddoppia ogni 20 minuti circa.

Le mucche inserite nel ciclo industriale del latte, come certamente saprai, non vengono munte dal contadino ma vengono collegate alle mungitrici meccaniche automatiche, in maniera intensiva per ottenerne il massimo sfruttamento possibile. Questo causa l'insorgenza della mastite e l'infiammazione purulenta da stafilococchi della mammella che viene "curata" con antibiotici. Dato che le mucche continuano ad essere sottoposte a mungitura meccanica la mastite diventa cronica.





Il pus passa nel latte assieme alle altre sostanze (antibiotici, ormoni, medicinali vari) e quindi le autorità sanitarie hanno stabilito quanto pus può essere ammesso nel latte senza che faccia danno alla salute. (secondo loro).

In un cm3 di latte di mucca commerciale è permesso dalle autorità sanitarie che vi siano fino a 750.000 "cellule somatiche" il cui nome comune è pus e 20.000 batteri vivi prima possa venire ritirato dal mercato. Il tutto ammonta a 20 milioni di batteri vivi e fluttuanti e fino a 750 milioni di cellule di pus per litro. La Comunità Europea e il Canada danno il permesso per un latte meno "gustoso" con 400 milioni di cellule di pus per litro. Di solito questi valori sono più bassi, ma potrebbero raggiungere questi livelli ed essere permesso che quel latte arrivi sulla tua tavola.

Il latte di mucca ha un contenuto di calcio tre volte superiore a quello umano. Per venire assimilato, i livelli di magnesio dovrebbero essere in proporzione uguali a quelli del calcio e non lo sono. Inoltre ci sono numerose malattie collegate con il consumo di latte come la leucemia, diabete, e malattia di Crohns.

Fonte

A tutti questi motivi aggiungerei anche questi


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Un'ottima alternativa al latte vaccino potrebbe essere il latte di mandorle, davvero gustoso, soprattutto se prodotto in casa. 
 
Il latte di mandorle è una bevanda tipicamente siciliana, la sua produzione è molto antica e venne sperimentata nei monasteri. Le mandorle sono infatti ricche di acidi grassi polinsaturi, antiossidanti e calcio ed esercitano effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Il latte di mandorle ha un contenuto di grassi intermedio tra latte vaccino intero e parzialmente scremato, ma si tratta ancora una volta di grassi prevalentemente polinsaturi. Il contenuto di grassi saturi è limitato, mentre contiene fibre, vitamina E e minerali.

Il latte di mandorle può essere preparato in casa artigianalmente, secondo la seguente ricetta:
  • Mettere a mollo per una notte 300 gr di mandorle
  • Scolarle e togliere la pellicina esterna se è presente
  • Metterle in un frullatore assieme a 0,8 litri di acqua
  • Frullare fino ad ottenere un liquido denso bianco e polposo, lasciarlo riposare per 1 ora.
  • Passarlo al colino, conservando il liquido ottenuto.
  • Rimettere la polpa dentro il frullatore, aggiungere 0,2 litri di acqua, stevia, un pizzico di cannella e frullare di nuovo.
  • Passare poi anche questo secondo "latte" al colino, aggiungendolo al primo. 
  • Conservare in frigorifero per 2/3 giorni al massimo.

Latte e formaggio - Vecchia edizione

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