mercoledì 6 aprile 2011

E' normale, è sempre stato così

La cultura che permea la società in cui viviamo è affascinante, forse proprio per le enormi e numerose contraddizioni che la rendono così strana e misteriosa.

Ciò che è definito “normale” non è detto coincida con il buon senso insito in ogni essere umano.

In America è “normale” uccidere un uomo per condannarlo; in Cina mangiano i gatti; in altri paesi mangiano cavallette e ogni tipo di insetti; ogni anno 11 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili (bambini soldato, o quelli nei bordelli, vittime dello sfruttamento sessuale, traffico di organi, ecc); per alcune popolazioni indigene è normale mangiare cadaveri umani, anche se si tratta di parenti o amici.

Ma non finisce qui.

In Africa gli aiuti umanitari portano la pasta “Barilla” piuttosto che insegnargli tecniche innovative per coltivare le proprie terre; il 70% di cereali, soia e semi prodotti ogni anno negli USA serve a sfamare animali; l’allevamento intensivo di animali necessita del 70% di acqua in più delle coltivazioni vegetali; le coltivazioni vegetali sfamerebbero il mondo e grazie all’abbondanza generata renderebbero futile qualunque guerra per la supremazia sull’altro.

La carne è la maggiore causa di tumori e continua ad esser pubblicizzata e consigliata all’interno di un’alimentazione sana anche dall’OMS;  il 75% di tutti gli antibiotici dell’industria vengono utilizzati dalla zootecnia; il 90% di tutta la soia e il 70% di tutto il mais è consumato dagli animali;

martedì 5 aprile 2011

Il test di Cambridge insabbiato

Nel 2001 è stato tenuto un esperimento della durata di 4 anni che ha coinvolto 20 mila uomini e donne tra i 45 e i 79 anni a Norfolk, Inghilterra orientale, sotto la guida della professoressa Key-Tee Khaw. 

Questo memorabile esperimento condotto non da gruppi vegetariani o igienisti ma da ricercatori inglesi di ceppo medico ufficiale, ha constatato che la soluzione sicura e migliore per fronteggiare i tre principali killer mondiali (cardiopatia, cancro e diabete) è una semplice dieta vegetariana basata su 5 pasti di frutta e verdura crude al giorno, per riuscire a soddisfare il nostro fabbisogno di Vitamina C naturale. E la Vitamina C naturale contenuta nella frutta e nei vegetali crudi, e non nelle vitamine sintetiche, è in grado di eliminare queste patologie, dato che tali patologie si presentano solo in seguito ad una carenza di tale vitamina.

A parte un  articolo del professor Umberto Veronesi sul Corriere della Sera nel 2009, questa notizia è stata insabbiata da tutti i media.