lunedì 28 gennaio 2013

Le bibite dolci e gassate: rischio di depressione e di problemi cardiaci

Un motivo in più per non bere bibite gassate e zuccherate: il consumo di questo tipo di bevande, in particolare quelle 'diet', è associato ad un aumento del rischio di depressione negli adulti. Per combattere questa patologia dell'umore meglio scegliere il caffè. È questo quello che sostiene uno studio del National Institutes of Health, che sarà presentato durante il 65mo meeting annuale della American Academy of Neurology di San Diego a marzo.




"Le bevande dolcificate, il caffè e il tè sono comunemente consumate nel mondo e hanno conseguenze importanti, sul piano fisico e su quello mentale", ha spiegato Honglei Chen, membro della American Academy of Neurology e principale autore dello studio che ha coinvolto 263.925 volontari tra 50 e 71 anni dal 1995 al 1996. Analizzandoli, i ricercatori hanno valutato
il consumo di bibite con soda, tè, drink come il punch e il caffè.
Nel follow up, circa dieci anni dopo, hanno verificato tutti i casi di depressione tra i volontari a partire dal 2000. Le diagnosi di depressione erano state 11.311 e le persone che bevevano più di quattro lattine di soda al giorno avevano il 30% di probabilità in più di sviluppare il disturbo rispetto a chi non le consumava.
I partecipanti che, invece, consumavano quattro bicchieri di punch alla frutta avevano un rischio del 38% maggiore, mentre chi preferiva quattro tazze di caffè aveva circa il 10% in meno di probabilità di sviluppare la depressione. "Il nostro lavoro - concludono i ricercatori - indica che preferire il caffè non zuccherato alle bibite dolci in versione 'diet' può ridurre il rischio di soffrire di depressione. Ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati".
I bambini che bevono bibite dolci come aranciate, succhi di frutta e cola, avranno più probabilità di soffrire di pressione alta e malattie cardiache in età adulta. Lo rivela una ricerca condotta dall'Istituto di ricerca medica dell'Università di Sydney su 2000 bambini di 12 anni. Secondo lo studio, i piccoli che consumano una o più bevande analcoliche dolcificate al giorno hanno arterie più sottili dietro gli occhi, nella retina, e quindi, un rischio maggiore di avere pressione alta, infarti e malattie cardiache in età adulta.
bambini bibite dolci
Lo studio, coordinato da Bamini Gopinath e reso noto anche sull'American Journal of Clinical Nutrition, è il primo ad evidenziare che le bevande dolci e i carboidrati consumati nell'età infantile influiscono pesantemente sui vasi sanguigni retinali, rendendoli più sottili. Ma i danni non si vedono sulla vista, bensì su cuore! La presenza di questo fattore di rischio nei bambini sostiene ancora una volta la necessità di insegnare loro sane abitudini alimentari, tra cui un minore consumo di cibi ad alto indice glicemico e bevande analcoliche.
"E' un'ulteriore prova che le bevande gassate non fanno bene ai bambini – ha detto Gopinath -Altri studi in materia potranno costruire una forte base di evidenze, che si spera porteranno a cambiamenti di politica e di pratica, nel modo in cui cibi e prodotti vengono promossi o pubblicizzati ai bambini".
Ancora una volta quindi – come confermato dagli stessi studiosi che hanno condotto la ricerca – una dieta sana ed equilibrata fin dalla tenera età attenua il rischio di avere piccole e gravi malattie in età adulta. I cibi destinati ai più piccoli infatti non vanno controllati e pesati sono nei primi mesi di vita, ma anche in seguito quando iniziano ad andare a scuola o a trascorrere tante ore a casa: meglio evitare bibite gassate e zuccherate e optare magari per una buona centrifuga di frutta e verdura.

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